5 Febbraio: giornata nazionale antispreco

Cibo-spreco12 migliardi nella spazzatura. In media ogni italiano getta via 76 chili di cibo all’anno. Alla Camera via al voto su una proposta di legge per ridurre le eccedenze e recuperare prodotti ancora utilizzabili.

In Francia la lotta allo spreco alimentare è diventata legge. Ma l’Italia non è da meno: ieri alla Camera è cominciato il voto sugli emendamenti a una proposta di legge presentata ad aprile scorso dal Pd, che punta a limitare le eccedenze alimentari e favorire il recupero di prodotti ancora utilizzabili. Un obiettivo prioritario anche della Carta di Milano e ribadito dal Capo dello Stato Sergio Mattarella a Expo 2015.

Il tema va rilanciato con forza oggi, nella Giornata nazionale contro gli sprechi alimentari. I dati confermano che purtroppo siamo ancora un Paese di spreconi. Secondo la Coldiretti, la crisi, ma anche una maggiore sensibilità ambientale, ha portato sei cittadini su dieci a diminuire o annullare gli sprechi domestici. Ma la situazione resta grave e in media ogni italiano butta nel bidone della spazzatura 76 chili di prodotti alimentari in un anno.

Il risultato – aggiunge Coldiretti – è che gli sprechi alimentari ammontano in Italia ad un valore di 12,5 miliardi, che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione“.

L’Italia ha un modello di lavoro contro lo spreco che funziona e che punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica, più che sulla penalizzazione come accade in Francia“, spiega la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, prima firmataria assieme al collega Massimo Fiorio della proposta di legge contro gli sprechi alimentari, che, a differenza di quella francese, comprende anche il recupero dei prodotti farmaceutici. “Il testo base che ieri abbiamo cominciato a votare a Montecitorio  – aggiunge Gadda – è stato approvato all’unanimità da tutte le forze politiche ed è il risultato di un lungo lavoro di mediazione che ha coinvolto tutte le associazioni impegnate nel recupero delle eccedenze alimentari. Confido che in pochi mesi diventi legge“.

Ogni anno recuperiamo 550 mila tonnellate di cibo– spiega il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che viene distribuito a milioni di persone in difficoltà, ma possiamo e dobbiamo fare di più, arrivando entro il 2016 a 1 milione di tonnellate. Con il nostro piano SprecoZero, insieme al ministero dell’Economia, siamo intervenuti per rendere più conveniente per le imprese donare che sprecare. Lo facciamo semplificando la legge: abbiamo innalzato a 15 mila euro la soglia per l’obbligo di comunicazione preventiva in caso di donazione e lasciando a 10 mila euro la soglia per la distruzione. Ora è importante arrivare quanto prima all’approvazione della legge contro gli sprechi in discussione in Parlamento che può essere per l’Italia una delle grandi eredità di Expo Milano 2015. Sconfiggere lo spreco è una battaglia di civiltà che vogliamo portare avanti insieme“.

Il taglio degli sprechi è stato posto anche tra gli obiettivi del semestre di presidenza olandese dell’Unione europea. A livello mondiale – sempre secondo uno studio Coldiretti su dati Fao –  un terzo del cibo prodotto viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica.

Gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo.

Ogni anno il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno – quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale – ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.

Per evitare gli sprechi, l’associazione degli agricoltori ha elaborato un vademecum in otto punti:

  • leggere attentamente la scadenza sulle etichette;
  • verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati;
  • effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo;
  • privilegiare confezioni adeguate;
  • scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione;
  • preferire la spesa a km 0;
  • riscoprire le ricette degli avanzi;
  • non avere timore di chiedere la ‘doggy bag’ al ristorante. In merito proprio oggi è partito il progetto “Family bag”, promosso dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con Unioncamere Veneto e il Sistema Conai-Consorzi di Filiera, che si propone di rivoluzionare le abitudini degli italiani al ristorante minimizzando gli sprechi alimentari.

Presso il circuito di ristoratori aderenti, sarà infatti possibile richiedere una Family Bag per trasportare le pietanze avanzate, adottando un comportamento anti-spreco. L’evoluzione della ‘doggy bag’ consiste in un contenitore dall’estetica curata (vedi foto sotto) realizzato con diversi materiali di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno e plastica)

Monica Rubino
http://www.repubblica.it/economia/2016/02/05/news/oggi_la_giornata_nazionale_antispreco_12_miliardi_nella_spazzatura-132778292/

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