Giornata Internazionale della Donna

Nell’immanenza della Vita, il tratto della creazione e della rigenerazione appartiene alla Vita stessa: al corpo della Madre, Madre Terra, che sostanzia il futuro.

Non c’è dimensione d’amore più grande e disinteressato del costante dono della Madre, nonostante le sofferenze subite.

Tra i viventi che appartengono al Corpo che sostanzia la Vita, gli umani hanno il dono della conoscenza, capace d’interpretare le dinamiche dello sviluppo della Vita senza volerla limitare, anzi volendola conservare come dono universale.

Così la donna e l’uomo hanno parti comuni in questo processo rigenerativo: la libertà che l’amore traccia e libera nei corpi rigenerati.

Ma nella coppia degli esseri umani, alla donna appartiene il corpo sustanziale che la pone procuratrice e generatrice della vita.

Da Lei il figlio prende corpo dopo che il seme germogliato si è fatto parte della vita, ricomponendosi come parte del tutto prima di rendersi proprio: liberato all’esistenza.

La cura della Madre permane, sollecita al lamento che richiama attenzione e nutrimento.

La donna Madre
La donna nutrice d’amore e di vita
La donna responsabile della generazione

L’esercizio di responsabilità è pari alla sua libertà di esercitare il diritto-dovere di alimentare la vita: il dono.

Ogni forma costrittiva in sè, possessiva per sè, sono violenze che debilitano il corpo della Madre: ribelle al creato che patisce del dono mancante.

Un suffragio universale reclama per sé libertà, equità e bellezza.

Da quando l’umano ha posto sé stesso al centro della Vita, il paradigma produttivo, ha sostanziato ogni relazione, ogni corpo è stato privato dell’anima, assoggettato alla produzione e al mercato.

Impolitical correct

La produzione si scompone nell’impresa, nel “fare” ossessionato dal piacere: bene per sé.

L’universalità del bene perde di significato, l’assenza del dono rigenerante intristisce il Corpo deformato: la Madre Terra perde la sua bellezza.

La diversità di genere diventa omologazione produttiva.

La donna perde la dimensione di Madre sollecitata in quella produttiva: figlio bene improprio, oggetto di insano desiderio proprietario.

Quando il tempo e lo spazio sono vuoti della speranza per un diverso futuro, privati della forza rigeneratrice della Madre, tra gli umani impazza la violenza, il razzismo, la xenofobia, il fascismo, … fino alle guerre di potere e di rapina.

Anche la politica è solo un supporto all’economia.

Con gli occhi di lei che riscatta la dimensione di Madre,
può riprendere la dimensione rigenerativa del dono.
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8 MARZO, SCIOPERO GLOBALE DELLE DONNE
NON UNA DI MENO CHIAMA MILANO

MANIFESTAZIONE:
ORE 18 PIAZZA DUCA D’AOSTA

VEDI: 8 MARZO, SCIOPERO GLOBALE DELLE DONNE

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