Lo sguardo vivo sulle miserie.

La guerra è la più grande bestialità che l’uomo abbia mai saputo inventare.

Gli imperi coloniali dell’economia e della finanza non hanno alcuno scrupolo a devastare ambienti e massacrare vite umane.

Osservare le guerre che persistono, con pietà o commiserazione per le stragi perpetrate e le miserie generate, o imprecare con odio verso i dittatori e gli invasori, non serve per riflettere e comprendere le ragioni e i disegni degli oppressori.

In particolare non è utile per valutare le strategie e misurare quanta di quella violenza spietata trova radicalità nel cosiddetto nostro ambito democratico.

Una conoscenza che deve servire per “combattere” le ipocrisie e le indifferenze che quietano gli animi del “tanto non ci possiamo fare niente”.

Cosicché si sopportano le “piccole” angherie come pure le più feroci forme di razzismo: “tanto non ci toccano“.

Così anche le sensibilità più genuine si “placano” nella solidarietà che non si scambia, senza dono, come gli aiuti umanitari dopo aver permesso le devastazioni.

Non tollerare queste ingiustizie, non significa incrementare altra violenza lanciando anatemi più o meno “antifascisti”, quanto riprendere e sollecitare un diverso rapporto di giustizia, liberato dai legami di sudditanza e/o di compiacimento, scegliendo di rimanere nella parte dove rigenerare e manifestare domande e pratiche di diritti e di giustizia.

Così è importante mantenere viva la memoria per il popolo palestinese contro la prepotenza e l’usurpazione delle terre da parte di Israele, unitamente alla denuncia dell’arroganza del governo americano, nonché la passività dei governi europei.

Così come è importante, mentre si rivendica il disarmo, denunciare l’invadenza del potere militare, con i suoi incredibili armamenti, sulle popolazioni siriane, afgane, irachene e in genere sui territori del Medio Oriente.

E’ necessario smascherare gli enormi inganni e connivenze con i potentati di alcuni degli stati africani per lo sfruttamento delle loro terre e delle loro risorse naturali per rendere sempre più grande le economie imperiali.

Tutto ciò colpisce e genera una umanità dispersa ma che rende ogni persona arbitro, responsabile della natura, della terra Madre e di ogni vivente.

E si incomincia da qui:

  • dove il fascismo perseguita i superstiti della Shoà
  • dove il razzismo prende di mira il diverso
  • dove la violenza usurpa la volontà ed il corpo della donna
  • dove l’ingiustizia crea e mantiene disuguaglianze
  • dove la precarietà preclude la dignità e la libertà
  • dove l’abusivismo sovrasta la terra
  • dove lo spreco alimenta la perdita di vita
  • dove l’indifferenza si fa arroganza
  • dove ….
  • dove tu, io rimaniamo estranei

«L’invidia è la pratica che produce prepotenza e alimenta la miseria

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