Abbiamo marciato sulla neve
Dopo l’intensificarsi dei respingimenti a Ventimiglia, da alcuni mesi la Val di Susa è diventata una delle zone di pressione dei migranti che vogliono raggiungere la Francia.
Per questo il confine è sempre più militarizzato e per questo, in modo spontaneo, gruppi di persone del movimento No Tav e cittadini francesi del Brianzonese si sono messi insieme per dare soccorso a chi rischia la vita attraversando la frontiera.
È la rete di solidarietà Briser Le Frontières che domenica ha fatto ricorso (come dimostrano le foto di Luca Perino, molte altre sono nella sua pagina facebook) a uno strumento tradizionale e un po’ abusato, il corteo, in modo diverso …
È stata una splendida giornata di libertà
Centinaia di persone hanno partecipato domenica 14 gennaio alla marcia per la libera circolazione delle persone, partita da Claviere – comune situato nell’Alta Val di Susa – e giunta nella cittadina francese di Montgenèvre. I manifestanti, spiega Globalproject.info, hanno aggirato il blocco della polizia e sono riusciti a superare la frontiera proseguendo sulla pista da sci.
Scrivono i No Tav: “Ripensando alla giornata di domenica, ci rendiamo conto che la frontiera del Monginevro sembrava un posto lontano e difficile da raggiungere per fare una grande manifestazione, ma ogni distanza è stata abbattuta dalla forza della solidarietà ribelle giunta dalla Valle, da Torino e anche da molto più lontano.
Hanno marciato sulla neve del colle centinaia e centinaia di persone, giunte fin qui per ribadire un messaggio ben preciso: libertà di circolazione per tutte e tutti!
Queste frontiere uccidono e tentano di spezzare il futuro di chi è obbligato ad abbandonare la propria terra.
Noi non resteremo a guardare, le cose da fare rimangono tante e siamo solo all’inizio, ma siamo e saremo sempre di più a gridare Briser les Frontières!. “Abbattere le frontiere, un obiettivo comune tra chi lotta contro coloro che devastano la natura per movimentare merce e turisti sui terreni ad alta velocità, mentre chiudono tutti gli spazi a coloro che non gli rendono il giusto profitto, preparando il terreno di quello che rischiano di far diventare l’ennesimo cimitero a cielo aperto. L’ indifferenza è complicità!”
Intanto, lunedì mattina un migrante è stato trovato semi carbonizzato sul tetto del locomotore di un treno francese all’arrivo in stazione a Mentone (Francia), dopo aver fatto sosta anche a Ventimiglia Dall’inizio del 2017 ad oggi questo è il quinto caso di migranti che muoiono così nel tentativo di superare il confine francese a Ventimiglia.
I migranti spesso sono rappresentati come persone bisognose da assistere, aiutare, proteggere, schiacciati spesso in una rappresentazione vittimizzante e paternalista… queste foto dimostrano, invece, quello che noi vediamo ogni giorno: il coraggio, la forza, la potenza di chi parte, perché l’unico vero pericolo è tornare indietro.