C’è un filo che lega la loro morte alla nostra memoria
Ci sono giorni che mettono a scadenza la grande indifferenza che impone di correre lungo i presunti doveri della vita senza che essi diventino parte dei diritti necessari ad una libera esistenza.
è così per la famiglia che ha grandi necessità e poco reddito;
è così per i servizi necessari al ben-essere, spesso insufficienti;
è così per i rapporti sociali resi tristi e violenti dalle ingiustizie;
è così per le diversità non riconosciute che vengono respinte;
è così per le diseguaglianze che accumulano ricchezze per sé;
è così per …..
Tutti noi esseri umani vogliamo essere parte di quell’umanità che ci appartiene.
Ci chiediamo:
cosa c’è di più disumano
dell’essere corpi separati nella vita
Noi siamo qui in Piazza della Scala, davanti al Palazzo della Politica per ricordare che la prima ingiustizia è l’indifferenza.
Siamo qui per denunciare la responsabilità della politica del governo perché cessi di creare strumenti di morte, di fare le guerre, di innalzare muri, di creare galere, di fomentare ingiustizie e diseguaglianze economiche, …
Siamo qui per affermare il diritto per ogni umano alla libera circolazione e per chiedere che vengano aperti canali umanitari.
In questi mesi si è delineata ancora più chiaramente la politica dell’Unione Europea e del nostro governo sulle migrazioni: fermare a tutti i costi i migranti usando come “cani da guardia” paesi africani pagati con “fondi per la cooperazione“.
In Italia poi, ancora una volta, si punta sui CIE e si minacciano rimpatri per i “clandestini“.
Nel silenzio delle coscienze
ora più che mai serve la voce di tutti
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