Grazie Greta. FFF Emergenza climatica e Attività militari

Elementi di riflessione sul movimento dei Fridays For Future

Sento che per me è venuto il momento di esprimere delle riserve sul taglio (a mio parere) entusiastico “a prescindere” dei diversi commenti, perché credo che sia giunto il momento di avviare una riflessione collettiva aperta e approfondita.

Io mi sono buttato entusiasticamente fin dalle primissime battute a Firenze nel movimento dei FFF, e partecipo assiduamente con le mie caratteristiche certo né di studente né di giovane (credo che le distinzioni siano importanti, non certo per creare divisioni).

Tuttavia nel corso di questi mesi si sono delineate con maggiore chiarezza alcune caratteristiche degli obiettivi di questo movimento che a me cominciano a sollevare alcune perplessità, e credo richiedano qualche considerazione critica.

Non ho mai inteso togliere nessun merito all’iniziativa di Greta, ma mi sembra strano che nessuno si chieda se senza il lancio mediatico mondiale il suo gesto avrebbe avuto questo successo esplosivo (anche, sia chiaro, senza nulla togliere all’ammirazione sincera per lo slancio di milioni di giovani). 

Personalmente fin dall’inizio espressi chiaramente riserve (che peraltro hanno radici nel mio impegni di decenni) quando la riduzione delle emissioni sembrava diventare (e purtroppo per molti è) l’obiettivo predominante, se non assoluto.

L’affermazione “Niente sarà più come prima” la declinerei piuttosto “Tutto cambierà”, ma se non saremo attenti potrebbe non cambiare la situazione, anzi potrebbero prevalere altri poteri economici forti tesi a sfruttare la crisi ambientale secondo i propri interessi” 

Guarda caso rialza la testa l’industria nucleare in crisi, candidandosi sfacciatamente come scelta “carbon free” (spero non sia necessario argomentare, ma posso farlo se richiesto, segnalo solo questo: http://effimera.org/antropocene-capitalocene-nucleocene-leredita-dellera-nucleare-incompatibile-lambiente-terrestre-umano-angelo-baracca/).

Dietro gli interessi della cosiddetta “energia green” siamo certi di distinguere il grano dal loglio. Anche dietro le rinnovabili vi sono grosse speculazioni e interessi.

L’obiettivo primario di azzerare le emissioni lascia da parte altri temi e obiettivi vitali per il futuro che reclamano i giovani. La lotta ai pesticidi e all’agricoltura chimica non è meno prioritaria.

A poi c’è un tema fondamentale: le attività e produzioni militari e le guerre sono fra le maggiori responsabili delle emissioni e delle alterazioni climatiche e ambientali, oltre alle vittime e devastazioni ambientali e materiali immani.
Anche qualora le emissioni delle attività produttive potessero venire azzerate, i militari e le loro attività continuerebbero a avvelenarci e a ucciderci!

Ma c’è ben di più: i governi si buttano a fare a gara per proporre imposte e provvedimenti contro le attività che producono emissioni – timidissimi ovviamente, proprio perché non hanno la benché minima intenzione di danneggiare i potenti interessi che li sorreggono! — e sembrano cercare le risorse nelle pieghe dei bilanci: MA LE RISORSE CI SONO ECCOME, BASTA LA VOLONTÀ DI TAGLIARE LE SPESE MILITARI!

Mi sembra necessario chiedersi: se questo movimento avesse assunto come prioritaria oltre all’azzeramento delle emissioni anche l’opposizione alle guerre, avrebbe avuto tutto questo entusiasmo mediatico?!

Ho colto segni allarmanti di interazione in mailing list che direi veramente di guastatori, questa la voglio riportare perché mi aspetto francamente che si ripeteranno: “anti-western” activists produce bias and disinformation, starting from climate change to war and conflicts and much more. It is well know in the sphere of global disinformation.

Ho espresso una mia vera preoccupazione, che mi sta crescendo ogni giorno. Il problema non è certo di staccarsi da questo movimento — io ci sono e intendo rimanerci immerso e dare tutto il contributo possibile — semmai di intervenirvi con le proprie forze per rendere veramente efficaci le sue azioni e i suoi obiettivi.

Angelo Baracca

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