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La pace non è la tregua, è l’esercizio ostinato e quotidiano dei diritti

17 Ottobre 2025Guerre-Disarmo

Meno spettacolo, più diritti

Donald Trump che voleva il Nobel, si dice orgoglioso del risultato raggiunto con questa tregua, ma fino al raid su Doha ha finanziato la mattanza palestinese. Ora si incensa sul palcoscenico di Sharm El Sheik insieme ai leaders europei, inclusa Meloni, che per due anni nulla hanno fatto per fermare Il genocidio. E che si ritrovano per dividersi il business della ricostruzione.

L’orgoglio dovrebbe averlo il movimento di massa che ha fatto vacillare il potere e indotto alla tregua.

Questa tregua è positiva, ma non è una vera pace. Questi accordi non prevedono una terra per i palestinesi. in questo accordo non viene menzionata la Cisgiordania occupata, come l’OLP che è escluso da ogni trattativa, mentre nuovi insediamenti dei coloni vengono autorizzati in terra palestinese Finchè non saranno rispettati i diritti dei palestinesi, non potrà esserci vera pace in Medioriente.

L’inizio di un nuovo soggetto politico ?

La Global Sumud Flottiglia ha risvegliato e dato voce al sentimento di orrore per quanto avviene a Gaza, concetto che accomuna tutti, ma che ha trovato sbocco nella protesta di piazza soprattutto fra i giovani. Una protesta nata spontaneamente che fa sperare per il futuro.

Compito della politica militante – non quella del palazzo – è quella di dare corpo, prospettiva al movimento, coagulare queste energie.

Una forza collettiva, non individui isolati.

L’Associazione Dimensioni Diverse ricorda tutte le vittime di questo genocidio, in particolare i 20 mila bambini uccisi e un intero popolo traumatizzato.

Aiutare il popolo palestinese in questo momento è un dovere al quale non ci

possiamo e non ci vogliamo sottrarre.

Milano 10 Ottobre 2025