La parola degli altri e la mia
E’ tempo di elezioni e di parole se ne sentono anche troppe; sono sempre le stesse dichiarazioni della politica del “fare” agitando le vecchie e nuove macerie.
Ho provato ad ascoltare i “politici” che in questi giorni si candidano alla politica della città, quattro parole uguali, esclusive: Legalità, Sicurezza, Periferie, Ordine, …: concretezza del “fare“.
Interessante scoprire le rare eccezioni capaci di aggiungere parole altre in sé già concrete; parole da ascoltare, in cui credere perché proprie del Bene pubblico, che corrispondono alla quotidianità alle esigenze della vita reale: reddito, salute, casa, beni comuni, sovranità alimentare, salvaguardia del territorio … diritto di cittadinanza.
Sono anche i giorni importanti della Campagna referendaria: riforma della Costituzione, raccolta firme per l’abolizione della legge elettorale Italicum.
Vedi:
VOL_Costituzione-Italicum
Decreto-Madia
Renzi sfida il popolo, ci mette la … faccia: “se non passa mi dimetto“.
Il Governo ha dettato al Parlamento la riforma della Costituzione che non è legittimato a fare perché delegittimato dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la Legge elettorale (Porcellum) che lo ha eletti.
Renzi con la sua maggioranza è fortemente impegnato a “fare“: “abbiamo deciso di decidere“.
Politiche di interessi privati in campo economico-sociale, neo-autoritarie sul terreno costituzionale, … e ricatta il popolo reso subalterno con la nuova legge elettorale – Italicum – e la modifica della Costituzione che incide pesantemente sulla “sovranità del popolo” (Art.1 Cost).
Governare per vincere.
Già dallo scorso anno si sono viste grandi manovre: un attacco violento al mandato delle Organizzazioni sindacali – l’art. 18, poi il “Jobs Act“, lo “Sblocca Italia” che impone altri 6 inceneritori e nuovo consumo del suolo, l’exploit della vendita delle armi triplicata nel 2015, … e, ancora in discussione, il “Testo unico – Decreto Madia – di riforma della pubblica amministrazione” che liberalizza tutti i servizi pubblici: acqua compresa.
Questo complesso di pesanti cambiamenti posti in essere dalla maggioranza di governo, manifesta il chiaro, se non dichiarato, obiettivo di destrutturare il principio della rappresentanza democratica attraverso l’accentramento dei poteri.
Un indirizzo e una identità politicamente molto esplicita, trasformare la politica e le istituzioni a tutti i livelli in uno strumento di “garanzia” degli interessi di potere: mercificazione del consenso, privatizzazioni, azzeramento delle rappresentanze e dei movimenti popolari.
Una ideologia pervasiva e dominante dei diritti di cittadinanza, della dignità delle persone sempre più relegate in “non luoghi”, in condizioni di estrema precarietà: un popolo discriminato privato della soggettività politica.
Il conflitto è l’essenza della democrazia!
Una lotta che diventa ogni giorno più ardua soprattutto se non si coglie l’universalità e la necessità di coniugare pratiche capaci di ri-mettere al centro la sovranità del popolo.
Per questo sono importanti la consapevolezza e la determinazione di aderire e promuovere la campagna referendaria.