La sala che oscura la democrazia
Dopo la grande manifestazione nazionale contro il TTIP dello scorso 7 maggio, qualcosa si è mosso circa l’impermeabilità delle informazioni in merito al “Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti” fra Usa e Unione Europea.
Anche in Italia il ministro Carlo Calenda Un effetto ha predisposto l’apertura della “sala di lettura nazionale” a disposizione dei parlamentari che volessero visionare i documenti del negoziato.
Un atto per “garantire la massima trasparenza e la massima diffusione delle posizioni negoziali” è scritto in premessa alla Direttiva del ministero dello Sviluppo Economico.
La “sala di lettura” è stata attivata il 30 maggio presso la sede ministeriale di Via Veneto 33.
La gestione è affidata ad un Funzionario alla Sicurezza che si avvale della Segreteria Principale Nato/Ue, a un Funzionario della Direzione Generale per la politica commerciale, a un Responsabile della sala lettura e all’Ufficiale Superiore Addetto che si avvale del Nucleo Carabinieri del ministero.
Più che l’ingresso in una “sala lettura” sembra l’entrata di una “cella” di massima sicurezza. Infatti sono state predisposte regole molto restrittive cui i parlamentari devono sottoporsi per accedere alla consultazione: non possono introdurre “telefoni cellulari, smartphone, tablet o altre apparecchiature in grado di riprodurre o registrare immagini o parole”; sono unicamente autorizzati alla “trascrizione manuale con note che non possono comunque riprodurre integralmente il documento originale”. Sarà disponibile un dizionario di traduzione inglese-italiano.
Inoltre i parlamentari si impegnano, sottoscrivendo apposita dichiarazione,a non divulgare all’esterno quanto appreso nell’ora di lettura dei documenti negoziali.
Per il Ministro Italiano Carlo Calenda (UE e USA) il concetto di diritto all’informazione per tutti i cittadini, soprattutto in merito a un trattato che, se portato a termine, inciderà pesantemente sulla vita quotidiana di ogni persona e sull’assetto dell’intera società, fosse di secondaria importanza.
Un esempio esaustivo della progressiva dissociazione tra liberismo e democrazia, che con il TTIP si vorrebbe far divenire normale assetto giuridico. D’altronde, se non si ha il consenso si può solo agire attraverso il potere.
(da uno scritto di Marco Bersani)