Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Il Ministro dell’Interno ha recentemente annunciato la propria intenzione di trasformare la struttura di proprietà del Ministero della Difesa di via Corelli, attualmente Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS), in un Centro Per il Rimpatrio (CPR), secondo la nuova denominazione scelta dalla Legge Minniti-Orlando dello scorso anno; si tratterebbe, come i più ricorderanno, di un triste ritorno al passato, dal momento che la stessa struttura ospitava in passato il CIE, istituto al quale quello nuovo del CPR è del tutto identico, salvo alcuni ritocchi puramente cosmetici.

Già nella primavera del 2014 si assistette a un primo tentativo di riaprire il CIE di via Corelli, contro il quale anche noi ci mobilitammo; tale tentativo infine fallì, anche per la ferma opposizione dell’Amministrazione comunale, che anche in questa occasione si è pronunciata negativamente.
Contro questa ipotesi, noi pensiamo sia possibile e necessario dar vita ad un movimento di opposizione solido e ampio, che coinvolga tutti i soggetti che quotidianamente s’impegnano per il supporto e la tutela dei diritti delle persone migranti, ma anche quante e quanti hanno a cuore il rispetto della dignità e la difesa dei diritti fondamentali che spettano a ogni essere umano.

Nel contempo lo schema di decreto fatto trapelare dal ministero dell’interno giovedì    scorso, vista la gravità delle disposizioni in esso contenute, abbiamo ritenuto di fare    appello al Presidente della Repubblica perché si rifiuti di firmarlo.

Come Naga, abbiamo ripetuto molte volte che ciò che viene sperimentato sulle persone migranti, prima o poi sarà praticato su settori sempre più ampi della popolazione, e purtroppo ne abbiamo avuto nel tempo numerosi riscontri.

Lettera al Presidente della Repubblica.

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