L’Italia dica no al nuovo TTIP

Il Governo italiano e l’Europa non devono svendere la sicurezza del nostro cibo sotto il ricatto dei dazi di Trump!

Per Washington l’approccio vigente in Europa non è accettabile, e la nuova Commissione Von der Leyen deve abbandonare il “Principio di precauzione” per basarsi su “una solida scienza”.

Per dare un’idea di quanto questa “scienza” sia solida negli USA, basti pensare che nuovi prodotti e sostanze vengono messi in commercio sulla base di valutazioni fatte dalle imprese.
I controlli delle agenzie pubbliche scattano soltanto a seguito di ricorsi o denunce dei cittadini e consumatori vittime degli eventuali impatti
negativi.

In UE invece si adotta il “Principio di precauzione” per evitare che l’onere della prova, nei casi in cui ci siano preoccupazioni sulla nocività di una sostanza o di un prodotto, ricada sui cittadini a tragedia già avvenuta.

La differenza di questo approccio ha tenuto finora fuori dal mercato europeo pesticidi, OGM e alimenti trattati con sostanze pericolose per la salute e sono attualmente vietate.

Secondo Trump e i suoi, il “Principio di precauzione” europeo, deve essere neutralizzato.
Per superare il deficit di 10-12 miliardi di dollari con l’UE relativamente agli scambi di prodotti agricoli, Trump sarebbe intenzionato a imporre il blocco degli scambi con i prodotti agricoli europei.

Quali concessioni chiede Washington?

  • Un indebolimento delle norme sanitarie e fitosanitarie, così come dei limiti massimi consentiti di residui di pesticidi e altre sostanze chimiche nel cibo;
  • il cambio della legislazione europea sugli OGM per consentire il commercio di alimenti geneticamente manipolati, soprattutto se prodotti con le nuove tecniche di Bio Tecnologie varietale.

Il governo italiano accelera su TTIP 

Nel 2015 un’imponente mobilitazione di organizzazioni ambientaliste, associazioni della società civile, sindacati, movimenti contadini, produttori e consumatori di tutta Europa e negli Stati Uniti portò all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni i rischi per la salute pubblica, l’occupazione, l’ambiente, il cibo, la produzione italiana, la biodiversità, i diritti fondamentali, i servizi pubblici e la democrazia presentati dal Trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale tra USA e UE (TTIP).

Il negoziato subì una pausa con l’elezione di Trump, ma proseguì sotto traccia fino all’estate scorsa, quando Junker volò a Washington e sottoscrisse un accordo di principio per ricominciare a negoziare, sotto la minaccia di una pioggia di dazi.

Ora la nuova Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen non soltanto accelera per un nuovo accordo da realizzare entro poche settimane, ma appoggia la richiesta di Trump perché si negozi sull’agricoltura, argomento escluso nel mandato conferitole dai Governi dell’UE.

Ancora più scandaloso è che questo venga fatto facendo finta di dimenticare che Trump si è tirato fuori dall’Accordo di Parigi sul clima

In assenza di alcun impegno concreto sui dazi già imposti da parte di Trump, l’UE sembra disposta a cedere su un trattato che disinneschi per sempre il Principio di precauzione, forzi le regole europee attualmente in vigore su pesticidi, OGM e NBT (Nuove BioTecnologie), apra – al di fuori di ogni controllo democratico e parlamentare – un canale permanente di negoziato transatlantico sugli standard di protezione sociale, ambientale e di sicurezza alimentare che sono il più grande ostacolo, attualmente, all’arrivo di merci USA nel mercato europeo.

Né si pensa di procedere a una preventiva valutazione dell’impatto di un possibile accordo sulla sostenibilità sociale e ambientale e sulla quantità e qualità dell’occupazione e delle produzioni coinvolte.

Il Governo italiano precedente non ha discusso la sua posizione con le parti sociali – neanche con il Parlamento italiano – prima di concedere il nuovo mandato negoziale, e quello attuale tace sull’accelerazione presente. 

La ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, incontrando il collega americano Sonny Perdue, si è addirittura mossa al di fuori del perimetro del mandato europeo che esclude l’agricoltura dalle trattative.

Questa mancanza di trasparenza è inaccettabile per le organizzazioni della società civile: ci appelliamo al Parlamento perché insieme a noi ottenga un vero dialogo, che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini e delle parti sociali, e maggiore trasparenza su temi così importanti che colpiscono il cuore del sistema dei diritti e delle regole condivise e difese nel nostro Paese.

Campagna Stop TTIP Italia

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