L’Italia in guerra per la “pace”

Italia-in-AfricaOggi il Parlamento vota sulle missioni militari all’estero: 31 le missioni militari italiane per il 2018, con circa 6.400 uomini dislocati in 21 Stati di tre continenti (Europa, Asia, e Africa). Il costo: oltre 1,5 miliardi.

L’Italia in Africa: missione in Niger

Il governo ha spiegato che l’operazione è di vitale importanza e rappresenta la seconda fase di un progetto più ampio pensato soprattutto dal ministro dell’Interno Marco Minniti, ovvero contrastare l’immigrazione nei punti di partenza.

In realtà il Paese africano è più un luogo di snodo che di origine ma rappresenta il collettore di flussi ingenti che finiscono col riversarsi in Libia.

Quella in Niger, ha spiegato Pinotti, «non sarà una missione combat, andiamo lì per addestrare le forze di sicurezza del Paese». E sempre da ieri al fronte dei favorevoli ai nuovi impegni militari, dove già sono allineati Pd, Forza Italia e Ap, si è aggiunta anche la Lega. «Ogni intervento italiano in giro per il mondo, che serve a difendere i confini o l’interesse nazionale, avrà il voto favorevole della Lega» ha spiegato Matteo Salvini.

Ma cosa faranno i soldati italiani in Niger? «Non è una missione combat – ha detto la ministra – né una missione in cui pensiamo di mettere 470 uomini come sentinelle ai confini. Il Niger ha detto di avere un problema nel controllo dei confini, ma non vogliono che li controlliamo noi. Vogliono diventare in grado di controllarli e sentono di avere bisogno di noi».

La missione potrà inoltre contare sui 130 mezzi terrestri, tra i quali anche carri Lince e due aerei per il trasporto truppe e merci. Il contingente comprenderà un gruppo di addestratori, un team sanitario e personale del genio, oltre naturalmente agli uomini addetti all sicurezza della base.

Il ministro degli esteri Angelino Alfano ha invece annunciato uno stanziamento italiano di 100 milioni di euro al Niger, che intensificherà l’azione di contrasto dei flussi di migranti diretti in Italia.

Il contingente italiano non opererà però solo in Niger, ma anche negli altri paesi dell’area che condividono con il governo nigerino gli stessi problemi relativi al traffico di esseri umani e alla presenza di gruppi jihadisti: quindi Mauritania, Nigeria e Benin.

La base delle operazioni italiane sarà un ex fortino della Legione straniera a Madama, al confine con la Libia meridionale, una zona centrale per controllare il traffico di esseri umani che coinvolge i migranti che partono dalla Libia per raggiungere le coste italiane.

La missione in Niger è anche la seconda più costosa approvata dal governo: costerà 30 milioni di euro.

Missione in Libia

E’ la missione in assoluto più costosa: è prevista una spesa di 34,9 milioni di euro.

Ai 370 uomini già impegnati con la missione Ippocrate (spedale a Misurata) e con la Guardia costiera libica, se ne aggiungeranno altri 30 con funzioni sempre con compiti di addestramento alle forze di sicurezza libiche.

Missione in Tunisia

La terza nuova missione si svolgerà in Tunisia nell’ambito delle attività per la sicurezza della NATO. I soldati italiani impiegati, che saranno 60, dovranno sviluppare le capacità dei tunisini di condurre operazioni interforze.

La missione in Tunisia, richiesta alla NATO dallo stesso governo tunisino, costerà poco meno di 5 milioni di euro.

Il governo italiano ha approvato inoltre due nuove piccole missioni – una in Repubblica Centrafricana e l’altra nel Sahara occidentale – e ha rifinanziato gli impegni già presi in Egitto, Somalia e Gibuti.

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