Ma quale “fiducia” !?

A votare il Decreto Sicurezza è stata la “fiducia“. NON RAGIONI DI GIUSTIZIA
Così come è stata la “fiducia” a votare gli attuali parlamentari – politici – che costituiscono la Maggioranza di governo.

Nella vita quotidiana la “fiducia” è una cosa seria, non si concede facilmente, è ben ponderata, si cercano garanzie, responsabilità, … deve rispondere di sé stessa: garanzie che ritornano.

Per la politica e i politici sembra venir meno l’importanza, la consapevolezza del “dare fiducia“.
Nel Parlamento le forze di governo si “fiduciano” le une con le altre.
A guardar bene . in realtà si vede che si “sfiduciano” l’un l’altro.

La “fiducia” per loro è una merce di scambio:
Io ti “fiducio” QUI. … Tu mi “fiduci” LA’.

Il rischio è che questo loro giocare la “fiducia“, finisce con l’essere NOI gli “sfiduciati.

Il cosiddetto Decreto Sicurezza è pieno, saturo di  “sfiducia“: la sicurezza che ci protegge dalla violenza si assicura con la “fiducia” nella repressione (DASPO) e con la liberalizzazione delle armi al privato.
Così la sicurezza di ciascuno diventa violenza, insicurezza: “sfiducia” verso gli altri.

Decretare sicurezza con la “fiducia” non è un buon metodo, come ci insegna la vita quotidiana, se non si comprendono le ragioni della violenza e non si interviene su di essa.

Volere per volere è violenza delle peggiori dai connotati fascisti e razzisti.
Il Parlamento è “sfiduciato” !

Se nella pratica politica il cittadino cede la “fiducia” è perché in fondo è esautorato dalla partecipazione.

Salvini festeggia: bestiale!

Tra le misure inserite nel decreto sono previste:
–  l’abrogazione della protezione umanitaria,
–  una forte riduzione del sistema SPRAR gestito dai Comuni,
–  l’espulsione per chi non ha il permesso di soggiorno come un automatismo,
–  i centri di detenzione CPR, una reclusione per l’identificazione fino a 180 giorni,
–  quelli che erano Centri straordinari, i CAS (Centri di Assistenza Straordinari), diventano una normalità riducendo l’accoglienza al minimo.

Insomma, anziché creare «sicurezza» sono destinati ad aumentare situazioni di illegalità.

Del tutto ignorata la Legge di iniziativa popolare «Ero straniero» (raccolte 90mila firme)  già depositata in Parlamento per superare la Bossi-Fini e istituire l’accoglienza diffusa, sul modello Sprar, con canali di ingresso regolari.
Quello che hanno approvato, invece, produrrà solo insicurezza.

Salvini: «La mia ambizione è lavorare nei prossimi mesi per una completa rivisitazione di tutte le norme che riguardano l’immigrazione»

Se questa è la premessa c’è da temere il peggio; roba da far tremare i polsi a quanti operano e credono nel diritto all’accoglienza e al diritto della cittadinanza.

Non possiamo più aspettare! E’ tempo di passare dalla resistenza alla organizzazione della disubbidienza civile.

E ORA SI VOTA LA FINANZIARIA

Un emendamento della Lega ha introdotto una tassa dell’1,5% al trasferimento dei soldi verso i Paesi extra Unione Europea ad esclusione delle transazioni commerciali.
Questo vuol dire tassare ulteriormente le rimesse dei lavoratori immigrati che rinunciano a parte del loro benessere per aiutare le famiglie lasciate al Paese.

Una discriminazione insopportabile!

In Italia il trasferimento dei soldi è tassato mediamente del 6,8% a questo si aggiunge un’ulteriore tassa dell’1,5%.
Questo è un incentivo ad aumentare ulteriormente le transazioni illegali.

Una grande porcata tutta italiana poiché le raccomandazioni del G20 è di unificare la tariffa al 5%, mentre la proposta dell’ONU è di ridurla al 3% entro il 2020.

Nel 2017 le rimesse dai migranti italiani sono state superiori ai 5 miliardi di euro. Sono aiuti “diretti”, senza intermediazioni verso Paesi dalle economie di sussistenza, aiuti che spesso superano gli impegni presi dai Governi per la Cooperazione e lo sviluppo.
C’è di che criticare la massiccia propaganda strumentale dell’ “Aiutiamoli a casa loro”.

TOBIN TAX

E’ importante ricordare le grandi lotte che il movimento internazionale ha fatto già negli anni ’80 perché venissero tassati gli enormi flussi finanziari, spesso altamente speculativi, che hanno avuto e hanno il potere di determinare la crisi di interi Paesi.
Dal 2012 diversi Paesi Europei applicano una tassa minima.

Oggi in Italia l’aliquota sulle transazioni finanziarie è stata ridotta allo 0,10%.
Mentre i risparmi da lavoro degli immigrati saranno tassati dello 1,5%

Se questa non è violenza razzista!

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