Migration Compact UE, un gioco crudele
La Commissione europea ha presentato a Strasburgo la sua proposta per far fronte all’emergenza migrazioni. Previsti stanziamenti per otto miliardi fino al 2020, per i paesi africani i quali hanno poche scelte: o collaborano, oppure l’Europa taglierà gli aiuti allo sviluppo e applicherà ritorsioni commerciali. In gioco c’è la vita dei migranti.
Tra l’UE e i Paesi del Nord Africa si è instaurato un dialogo decisamente strano. Dove si fa finta di essere in due, ma alla fine chi parla e decide è soltanto l’Europa. Soprattutto quando si tratta di fermare i migranti. Con statistiche da brividi, l’Organizzazione mondiale delle migrazioni (OIM) ci ricorda che dal 2014 sono morti oltre 10mila migranti nel Mar Mediterraneo.
Gli africani sono costretti a dire sì.
Queste minacce non sono nuove. La sospensione degli aiuti è prevista nell’articolo 96 dell’Accordo di Cotonou che regola fino al 2020 le relazioni tra l’UE e i paesi ACP (Africa-Caraibi e Pacifico) e la cui revisione, guarda caso, coincide con la crisi migratoria.
Federica Mogherini – Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: «Milioni di persone si spostano nel mondo, un fenomeno che riusciremo a gestire solo agendo a livello globale e in piena collaborazione. Per questo proponiamo un nuovo approccio finalizzato alla creazione di partenariati forti con paesi strategici».
In concreto di cosa si tratta? «Nello spirito dell’agenda europea sulla migrazione», si legge nel comunicato finale diffuso dalla Commissione UE, «le priorità sono: salvare vite in mare, aumentare i rimpatri, consentire ai migranti e ai rifugiati di rimanere vicino a casa e, a lungo termine, sostenere lo sviluppo dei paesi terzi (Africa e Medioriente, ndr) per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare. L’UE cercherà di concludere partenariati “su misura” con i principali paesi terzi di origine e di transito utilizzando tutte le politiche e tutti gli strumenti di cui dispone per ottenere risultati concreti».
Quanta ipocrisia e malafede in queste parole!
L’unico risultato concreto che si vuole ottenere è impedire che i migranti arrivino sulle coste europee e non intervenire sulle cause e le grandi responsabilità che l’UE ha circa le condizioni di estremo disagio che questi Paesi subiscono.
Il Parlamento europeo promette 8 miliardi di euro da qui al 2020, che saranno destinati a concludere patti prima con la Giordania e il Libano, in un secondo tempo con Niger, Nigeria, Senegal, Mali e Etiopia, e infine Tunisia e Libia.
Secondo il sito Eunews, «di questi fondi, soltanto 500milioni di euro sono soldi freschi, che arriveranno dal Fondo europeo di sviluppo, tutte le altre risorse su cui fa affidamento la Commissione europea sono fondi già noti».