Se il clima cambia, la salute peggiora

Le grandi manifestazioni giovanili e non solo dei FridaysForFuture hanno scuramente fatto crescere, anche in Italia,  la consapevolezza degli impatti negativi che i cambiamenti climatici hanno sulla salute umana, ma anche della inadeguatezza delle politiche in atto.

Agenzia Europea per l’Ambiente: Italia prima per numero di morti per biossido di azoto

Il rapporto sulla qualità dell’aria, diffuso dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, contiene al suo interno numeri allarmanti per l’Italia.

Il nostro Paese è il primo in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all’anno.
Non solo, la Penisola ha il valore più alto di decessi per ozono (O3) 3.000 e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600).

Città come Milano, territori come la Lombardia, in particolar modo la Pianura Padana, violano sistematicamente i limiti relativi ai tre principali agenti inquinanti.

Oltre due milioni di italiani vivono quotidianamente respirando l’aria che un domani potrebbe costar loro la salute.

Un’emergenza per fronteggiare la quale, in Regione Lombardia non si sta facendo abbastanza.

Numeri alla mano i protocolli promossi da Regione si sono rivelati inutili e inefficaci.
Basti pensare che quest’anno a Milano la soglia di 35 giorni di superamento annuale del limite delle polveri sottili, fissata dalla Ue, è stata superata il 23 di febbraio.

Ci vuole ben altra consapevolezza sia da parte della Giunta Regionale Lombarda che da parte del Governo per promuovere politiche e investimenti in grado di fronteggiare l’emergenza a partire dai combustibili fossili.

Di fronte alle cifre modeste previste dal nostro Governo viene facile il raffronto con quelle stanziate dalla Germania: 10 miliardi di euro l’anno per i prossimi dieci in «Green economy» e 84 miliardi solo nel trasporto pubblico.

Il rapporto Air Quality Europe – dell’Agenzia Europea per l’Ambiente: Download (PDF, 17.98MB)

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