Oh! Oh!
Qualcuno se l’è presa a male. Qualcosa gli è andata di traverso.
Il “decoro urbano“, l'”ordine pubblico“, … non hanno gradito che liberi cittadini abbiano manifestato un legittimo desiderio: mantenere a verde l’area della ex Piazza d’Armi.
Tanto è stata bella e partecipata la festa dei cittadini – domenica 28 gennaio – che hanno voluto manifestare pubblicamente che quell’area non venga cementificata e concessa ad uso esclusivo privato, quanto è stata violenta e sconsiderata l’azione della Pubblica Amministrazione nel voler cancellare ogni “velleità” espressa liberamente dal popolo.
Distruggere, rompere, gettare a terra, le scritte, i disegni, le affermazioni di diritto, oltre a voler segnalare alla Polizia i nomi delle persone che cercavano di recuperare una parte di quelle testimonianze, ci sembra un po’ una vigliaccata.
Un governo della città così brutale da non sapere e volere cogliere una rivendicazione popolare espressa con tanto calore e simpatia per il Bene Pubblico, non fa una … “bella figura” di sé,
soprattutto quando l’Amministrazione propone di trattare un Bene Pubblico come un interesse privato, speculativo.
Per questo, per una mera logica di “fare cassa“, sono scattate modalità repressive.
E’ la legge – quella di Minniti-Orlando – sul “decoro urbano” che “obbliga” l’Amministrazione ad intervenire con fermezza.
Bella scusa!
La realtà è la Grande Speculazione che su quell’area pensa di metterci le mani.
Va denunciata la volontà assurda (ancora una volta per motivi di sicurezza e decoro urbano), si vuole alienare, abbattere, radere al suolo un grande Bene Pubblico disponibile alla socialità, come lo sono gli ex magazzini militari, ancora in buono stato.
Per contro è evidente la denuncia dei cittadini all’Amministrazione per l’abbandono e l’incuria dell’area e dei magazzini perché non muove un dito per liberare questi spazi alla socialità; finge di non sapere che da alcuni anni, gruppi di cittadini, sull’area e sulle pertinenze, hanno elaborato progetti sociali e produttivi.
La domanda è d’obbligo: è possibile che a fronte di spazi e aree disponibili la logica – in primis – sia sempre quella della rendita e poi … quello che avanza …
Questa modalità e le regole che vengono praticate sono proprie di un potere che per garantire sé stesso restringe sempre più la partecipazione e la democrazia.
Queste modalità “abusive” della gestione della Cosa Pubblica, in particolare con riferimento alla ex Piazza d’Armi, chiama tutta la città a ribellarsi.