Siria: Usate armi chimiche?

Quando si vuole dare ragione alla propria guerra di potere aggressiva, brutale e distruttrice non c’è che usare la stessa violenza di potere  per raccontare false verità.

Una domanda.

Dicono di avere colpito anche due siti di produzione di armi; ma se veramente colpissero le armi chimiche nascoste di Assad quale disastro succederebbe?

Ecco un sito militare specializzato, Analisi Difesa, che sulle armi chimiche scrive ciò che altrove non leggo: http://www.analisidifesa.it/2018/04/siria-le-fake-news-sulle-armi-chimiche-per-creare-il-casus-belli/

Un sito che non ha problemi a dire la verità perché non ha interessi particolari da difendere o da propagandare; afferma che le armi chimiche si usano per provocare effetti devastanti su larga scala, per provocare migliaia di morti. Un loro uso “limitato” militarmente non ha senso.

Quando le armi chimiche si usano veramente (e Saddam le ha usate con la complicità degli Usa e dell’Occidente) gli effetti sono su larga scala. 

La città curda di Halabja (il 16 marzo 1988) venne attaccata con armi chimiche e le vittime in poche ore furono 5 mila vittime.

Le armi chimiche non fanno più male di quelle convenzionali: essere spappolato un un’esplosione non è più piacevole. La riprovazione nasce dal fatto che sono armi di distruzione di massa e quindi sono indiscriminate, violando il principio di tutela dei civili in guerra, previsto dalle Convenzioni di Ginevra.

Dobbiamo cercare – noi per primi – di fare quell’azione di ricerca della verità che si è smarrita, a tutto vantaggio della propaganda.

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